Residenziale
DIFFERENZE DI GENERE NELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI E CEREBRALI
20
Gennaio
2024
Fin dalle sue origini, la medicina ha avuto un’impostazione androcentrica: le malattie, la loro prevenzione e la loro terapia sono state studiate prevalentemente su soggetti e casistiche di sesso maschile, sottovalutando le differenze biologico- ormonali tra i due sessi, che possono condizionare quadri clinici diversi nonché diversa risposta ad alcuni farmaci.
la similarità tra uomini e donne ha fatto credere di poter applicare direttamente alle donne i dati ottenuti negli uomini. In realtà come il bambino non è un piccolo adulto, così la donna non è una copia dell’uomo.
Come sappiamo le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte a livello globale, colpendo il 40% degli uomini e il 49% delle donne in Europa. I decessi per patologia coronarica sono 19% negli uomini e 20% nelle donne; per stroke 9% negli uomini e 14% nelle donne; per altre patologie CV 12% negli uomini e 15% nelle donne. Come si nota, lo stroke, se rappresenta la terza più comune causa di morte negli uomini, diventa la seconda per le donne.
Lo scorso 21 novembre 2022 si è svolto presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) un incontro dell’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere (MdG) con i/le rappresentanti di 34 società/associazioni scientifiche presenti nell'elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie accreditate dal Ministero della Salute (Legge n.24, 2017 aggiornata al 27 settembre 2022) e interessate allo sviluppo e all’applicazione della Medicina di Genere.
Il convegno si pone lo scopo di fare inserire il tema della MdG nei congressi nazionali e di dare indicazioni sulla importanza
di fornire dati disaggregati per sesso e genere. Fondamentale è un approccio multidisciplinare e multisettoriale, trasmettere la consapevolezza di genere in medicina agli operatori della Sanità e i suoi correlati (diversi stili di comunicazione connessi al genere del paziente e dell’operatore/trice sanitario/a; presenza di stereotipi di genere che potrebbero costituire un ostacolo allo sviluppo di una medicina gender oriented) per garantire un’assistenza appropriata e parità di salute ai/alle pazienti; sviluppare di percorsi di formazione dedicati alla Medicina di genere, in termini di cambiamenti di atteggiamento e pratiche professionali.